venerdì 25 settembre 2009

Storie di Alcol


«Aspettavamo che la mamma della mia amica andasse ad accompagnare il fratello piccolo in palestra». Compagne di scuola, due ra­gazzine milanesi, una 15 anni e mezzo, l’altra sedici, studiava­no insieme due volte a settima­na. «Quando sua madre usci­va, bevevamo quello che si tro­vava in casa. Altre volte porta­vo la vodka in una piccola bot­tiglia ». Amari, liquori, rum. Con i libri aperti sulla scriva­nia. Alle 5 del pomeriggio. «Una volta la mia amica si è ad­dormentata, io sono tornata a casa ubriaca. Andavo giù pe­sante col profumo per evitare che i miei se ne accorgessero». Il racconto è di una studen­tessa di una scuola superiore milanese. L’hanno raccolto i medici del Centro per il disa­gio dell’adolescente dell’ospe­dale Fatebenefratelli, unica struttura pubblica in Italia che fa un lavoro specifico sull’abu­so di alcol tra i giovani sotto i 16 anni. Le statistiche disegna­no il contesto: 8 milioni e mez­zo di italiani a rischio abuso; tra questi, 750 mila adolescen­ti; l’età media del primo bic­chiere è 12 anni e mezzo; il 54,6 per cento dei ragazzi tra 15 e 19 anni ha già provato al­meno una sbornia pesante (da­ti dell’Istituto superiore di Sani­tà e di una ricerca del Comune di Milano).   -.- corriere della sera

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