
lunedì 7 settembre 2009
INCENDI ANCHE A GENOVA

Migliaia di auto sono rimaste in coda sulla A12, dove si sono formate code di otto chilometri tra Chiavari e Recco, e il traffico è stato deviato obbligatoriamente sulla vecchia Aurelia. Fino a pochi minuti prima delle 19, quando i tratti autostradali sono stati riaperti, i bagnanti, di ritorno da una giornata di mare, sulla Statale non hanno trovato altre vie da percorrere. Venticinque vigili del fuoco e dieci mezzi, una dozzina di uomini del Corpo Forestale, una decina di squadre di volontari, due elicotteri gestiti dalla Regione Liguria non sono bastati a fermare il fronte, che spinto dalle raffiche di vento si è alzato fino a Monte Moro, svalicando sul Monte Fasce. Tanto che dopo le 16 i due Canadair impegnati su un altro incendio, in provincia di Imperia, sono stati dirottati su Genova. Anche ad Apricale, Perinaldo e Baiardo le fiamme hanno lambito le case, anche se per fortuna non c´è stato bisogno di sgomberarle. A Genova, tre ore di getti d´acqua dal cielo e di lavoro da terra non sono stati sufficienti. Dopo le 19.30, al calare del sole, i due aerei sono dovuti rientrare all´aeroporto Cristoforo Colombo e l´opera di contenimento dei fronti di fuoco è continuata dagli uomini a terra. Che però si sono dovuti dividere: alle 18 sono giunte le chiamate degli abitanti di Recco, che hanno segnalato due incendi, uno in località Collodari, tra le case, l´altro in prossimità dell´autostrada. Alle 20.30, sulle alture di Bogliasco sono scoppiati altri due incendi. Poco più tardi, nuovo allarme in Valfontanabuona.
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