venerdì 2 ottobre 2009
Sumatra: cresce la paura
Terrore, morte, distruzione, lacrime, sangue: dopo le due disastrose scosse che ieri hanno colpito Padang e Pariaman, a Sumatra la terra ha tremato ancora. E nelle Samoa, dopo il passaggio dello tsunami, ecco quello degli sciacalli. Il bilancio delle vittime nel quadrante sud est del mondo si conta a migliaia, quello di chi ha perso tutto è in centinaia di migliaia. Sono 1.100 i morti accertati, per ora, nel solo sisma in Indonesia. Più di 140 quelli che hanno perso la vita per le ondate assassine dello tsumani nel Pacifico. E sono quasi 400 le vite cancellate dal tifone Ketsana tra Filippine (277 morti), Vietnam (101 più 19 dispersi) e Cambogia (11). Numeri fatalmente destinati a moltiplicarsi."Pensiamo che siano morte migliaia di persone" ha detto il capo dell'unità di crisi istituita dal ministero della sanità indonesiano, Rustam Pakaya. Una nuova scossa di magnitudo 6,8 è stata registrata oggi con epicentro tra le province di Jambi e Bengkulu, 150 chilometri più a sud. Ed intanto il maltempo non dà tregua. C'é anche la pioggia ad ostacolare le operazioni di soccorso, già trasformate in tragica corsa contro il tempo per salvare migliaia di persone ancora sepolte sotto gli edifici crollati. Ad essere rasi al suolo non sono solo i villaggi nella giungla, dove la violenza del sisma ha fatto franare persino le colline, ma anche palazzi all'apparenza indistruttibili: edifici pubblici, scuole, templi e alberghi, attorno ai quali le squadre di soccorso scavano per salvare i sepolti vivi. Le immagini che arrivano da Sumatra mostrano una Padang ridotta a spettrali cumuli di macerie. Ma secondo quanto riferito da missionari cristiani e da funzionari della Caritas, a Pariaman la situazione sarebbe ancora peggiore. Nell'area del sudest asiatico e del Pacifico sale così l'allarme.  -.- ansa -.-
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