mercoledì 9 settembre 2009

Tensione per le destinazioni


E' il giorno dei "fogli di via" alla tendopoli di piazza D'Armi, il più grande centro d'accoglienza nato dopo il sisma del 6 aprile. L'accampamento della Protezione Civile, da giorni, è in via di smantellamento, e la gran parte degli "ospiti" (quasi mille) è già stata trasferita. E oggi, qui è tornata la tensione. Tensione tra gli ultimi cinquanta nuclei familiari rimasti e polizia, carabinieri e guardia di finanza che sono entrati per consegnare - tenda per tenda - i fogli di notifica con l'intestazione della Questura dell'Aquila che invitano gli sfollati a lasciare il campo e raggiungere le destinazioni, tutte in provincia dell'Aquila, a cui sono stati assegnati. Destinazioni che non tutti però si dicono disposti ad accettare in quanto si tratta di alberghi nell'area peligna e nella Marsica, Ovindoli e Sulmona le destinazioni più indicate, che si troverebbero - secondo le persone rimaste a piazza d'Armi - distanti rispetto al posto di lavoro. In seguito alle tensioni, la Protezione Civile ha vietato l'accesso al campo ai giornalisti. Mentre continuano le operazioni di notifica delle nuove destinazioni ai residenti del campo (tra cui molti anziani) aumentano le proteste per le scelte logistiche. "Avevo chiesto - ha spiegato Gabriele Speranza, imbianchino - la possibilità di non essere trasferito ad Assergi per la distanza con il posto di lavoro e invece mi hanno spedito a Ovindoli. Cosa che renderà impossibile lavorare, per me e per mia moglie, che lavora in una farmacia presso l'ospedale dell'Aquila. E' questo il premio - ha aggiunto - per una donna che è stata tra le poche il 6 aprile a presentarsi sul posto di lavoro" -.- repubblica -.-

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