sabato 26 settembre 2009
La nave dei veleni
Due macchie gialle dietro il vetro di un oblò. I fari di una telecamera di profondità illuminano la scena. Le macchie sono proprio al centro dell'immagine, sopra la data e l'ora della ripresa: 12 settembre 2009, 17,33. Una nuova ombra, un rigagnolo di veleni, esce da una fenditura della lamiera. Altre masse nere (pesci?) si intravedono nell'oscurità del relitto. Immagini che sembrano confermare il "sospetto inquietante" del Procuratore di Paola, Bruno Giordano: "Dietro quell'oblò potrebbero esserci i teschi di due marinai". Non è solo una bomba ecologica quella affondata al largo della costa calabra: è una bara. L'ultima destinazione per marinai irregolari come irregolare era ormai il Cunski con il suo carico inconfessabile: una discarica di veleni e di uomini. Quanti altri Cunski custodiscono segreti e rilasciano veleni dal fondo del Mediterraneo? La domanda è la stessa che inseguiva quattordici anni fa il capitano di vascello Natale De Grazia. Nel cuore dell'indagine prendeva appunti -.- repunnlica -.-
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